Un’estate fa la storia doveva ancora ripetersi: il Covid si preparava nelle piste delle discoteche e negli assembramenti alcolici a invadere il Paese con la sua seconda ondata e noi a una nuova stagione di incertezze. Mentre la terrazza sfioriva, ricominciavamo a usare il vocabolario inglese dei vari lockdown e smartworking, i nostri figli si rimettevano in Dad, odiato acronimo che li ha cristallizzati, e noi a fare le capriole che l’organizzazione lavorativa e familiare comportava. Un periodo decisamente complicato. Eppure proprio allora, come una sfida al pessimismo dilagante, nasceva il progetto di Molto, l’iniziativa editoriale del Gruppo Caltagirone, che con quattro periodici mensili ha offerto da novembre una lettura più approfondita dei temi di Economia, Salute e Futuro.
L'EMPOWERMENT
E, naturalmente, Donna. Anzi, particolarmente Donna, giacché l’impegno per promuovere l’empowerment femminile, raccontando i successi di chi ce l’ha fatta – ma anche le difficoltà di chi arranca per esprimere tutto il suo potenziale- era già presente nelle pagine e nel sito del Messaggero con la sezione “Mind the gap”, attenzione al divario dall’iconico avviso nato nella metropolitana di Londra. E proprio da questo divario, che il Covid ha allargato ancora di più, siamo partite per raccontare, sguardo diretto ma anche visione laterale, di come i fondi del Recovery dovessero essere investiti proprio sulle donne. Perché? Per aumentare il Prodotto interno lordo, ad esempio, grazie a nuove assunzioni (+7% secondo le proiezioni della Banca d’Italia); per migliore i risultati nelle aziende (+6,6% il valore di mercato delle attività con donne manager); e per contrastare la denatalità (nascite sotto i 400mila, record negativo). Una battaglia che portiamo avanti, numero dopo numero. E il premier Mario Draghi a marzo proprio a MoltoDonna promise: «Riequilibrio del gap salariale e welfare, così le mamme non dovranno più scegliere tra figli e lavoro e potranno dedicare alla carriera le stesse energie degli uomini». Un traguardo per le più giovani, ma non solo, partito da MoltoDonna, alimentato dai webinar dedicati – ai quali hanno partecipato ministri, manager di prima grandezza e professioniste del mondo che cambia – atterrato sui siti del Gruppo Caltagirone Editore e ritornato poi sui quotidiani. A raccontarlo, insieme a Maria Latella, e con Alessandra Camilletti in redazione, è Maria Lombardi, da sempre attenta al mondo femminile alle sue dinamiche e alle sue frontiere. Proprio per questo suo continuo lavoro ha vinto il primo premio dei Diversity Media Awards con l’articolo “Crescita al femminile, pilastro del Recovery”.
Un obiettivo condiviso. E non solo da noi che ogni giorno spostiamo l’asticella un po’ più su, ma anche dalle donne di spettacolo che hanno testimoniato, di volta in volta con la storia di copertina, il loro lavoro raccontando forza ma anche sentimenti e fragilità di tutte: dall’esplosiva Emma all’affascinante Matilda De Angelis, dall’equilibrista del cuore Serena Rossi alla tosta Antonella Clerici campionessa di nuovi inizi, dal Cavaliere della Repubblica Andrea Delogu all’intraprendente Kasia Smutniak fino alle due icone della canzone italiana, l’una candidata all’Oscar l’altra vincitrice all’Eurovision song contest, Laura Pausini e Victoria De Angelis dei Måneskin. Con tutte loro, e oggi con Stefano Accorsi, abbiamo colto il momento che stavamo vivendo – i 75 anni della Repubblica, i 50 anni del divorzio, la nuova famiglia con cani e gatti e niente figli, il dibattito sull’abolizione delle desinenze, le Olimpiadi di Tokyo – ma anche le nuove frontiere – la prima rettrice della Sapienza Antonella Polimeni e il primato italiano nell’astrofisica con Marica Branchesi – e poi le storie internazionali, la tv, la moda, il beauty, la cucina, lo sport e l’oroscopo di Branko. Perché non siamo a senso unico, ci conosciamo bene, sappiamo l’uno e l’altro lato del sole e della luna, ci impegniamo e ci divertiamo, spesso nello stesso istante. Forse anche per questo sguardo scanzonato è arrivato questo riconoscimento per tutte noi che un’estate fa abbiamo accettato la sfida di guardare lontano, oltre il Covid e questo presente incerto.