Violenza contro le donne, il duo carabiniere-poliziotto: «Cantiamo per educare gli uomini al rispetto»

Un bambino di pochi mesi che gattona sul pavimento del bagno macchiato di sangue, chiuso insieme alla madre che chiede aiuto al telefono contro i pugni del marito. Una storia come tante che ogni giorno alimentano il bollettino infinito delle donne brutalizzate, quando non uccise, da chi aveva promesso di amarle: é il rosario di dolore e di violenza a cui non sono riusciti a essere indifferenti. Divise diverse ma uniti dal senso profondo del lavoro che fanno e dalla musica, Sobrino Coppotelli, 44 anni, carabiniere e Paolo Izzi, 52, poliziotto, entrambi molisani, hanno deciso che non era abbastanza fare solo il proprio dovere. Che è necessario metterci la faccia, e anche la voce, in questo caso, perché nessuno, oggi, può ancora dire di aver fatto tutto quello che è possibile per fermare la violenza contro le donne. Così può bastare un gesto semplice per mandare in frantumi tutta una serie di stereotipi come quello di salire su un palco e cantare una canzone. Lo hanno fatto, fino a quando è stato possibile, Coppotelli e Izzo, nella loro veste di musicisti con un percorso artistico alle spalle da professionisti, con la canzone “Neanche una in più” con cui raccontano che di amore non ce n’è in un rapporto in cui il rispetto è sostituito dalle violenze. Un testo in cui gli uomini che commettono violenza vengono definiti meschini e in cui si invita a denunciare quello che si subisce ingiustamente. Scritta da Coppotelli e musicata da Izzo, che suona la chitarra, la canzone è nata al telefono, nel giro di poco tempo, come tutte le cose che maturando diventano consapevolezza e poi prendono forma nei comportamenti della vita. In questo caso, anche nella forma artistica: i due hanno fondato la band MolotovCocktail nel 2016, con cui si sono esibiti in diversi concerti e che ha vinto già qualche riconoscimento. La canzone “Neanche una di più” è diventata anche un videoclip, con l’attrice Mirella Sessa come protagonista. Il ritmo rock delle note fa da colonna sonora a immagini anche queste per niente banali perché la narrazione del video racconta di un ambiente dove non c’è degrado, anzi c’è molto benessere e la protagonista che subisce violenza trova il coraggio della denuncia e di sorridere di nuovo. «”Neanche una in più” è più di una canzone, è un progetto no profit. Nata poco prima del lockdown, abbiamo deciso, per il momento, con l’aiuto del sindacato di polizia Sap, di stampare un cd e metterlo in vendita su Ebay. Tutto il ricavato va ai centri antiviolenza. Speriamo di poter ricominciare presto con i concerti e anche con altre iniziative che avevano cominciato a progettare per realizzare la nostra idea», spiegano Coppotelli e Izzi.

 

 

 

 

«Spesso la gente ci vede come dei robot – prosegue Coppotelli, che in Molise è stato anche il primo uomo a entrare nella Commissione Pari Opportunità della Regione – ma non lo siamo. Credo che sia forte il gesto di un uomo che si mette contro la violenza, sia una presa di posizione che ha un valore aggiunto». E, soprattutto, accende i riflettori sul fatto che la violenza contro le donne è soprattutto una questione che riguarda gli uomini. «È importantissimo ora – prosegue Izzi – tenere alta l’attenzione su questo problema: il lockdown ha peggiorato la situazione, per le donne è più difficile evitare il compagno violento e denunciare». L’efficacia del loro messaggio è amplificata anche dal fatto che entrambi portano le divise. «Siamo davanti a un fenomeno culturale che deve assolutamente cambiare – spiega Izzi – Per dieci anni il mio capo è stata una donna e sono stati dieci di lavoro straordinari». «Anche le reazioni che riceviamo nel nostro lavoro sono molto positive – racconta Coppotelli – i nostri superiori sono entusiasti. Siamo riusciti a partecipare a una cerimonia per celebrare il 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza alle donne, in Prefettura, poi tutto si è fermato». La musica, però, non si ferma e i progetti si possono continuare a organizzare, così, quando ci si potrà incontrare nuovamente, sarà possibile dimostrare anche con la presenza il proprio no alla violenza di genere. E dal palco i MolotovCocktail canteranno quello che nella vita Sobrino Coppotelli e Paolo Izzi pensano: «Amare significa rispettare».

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