Colori e forme del corpo partecipano al meccanismo molto più complesso dello stile fatto di stampe, dettagli, materiali; è ciò che ci rende riconoscibili tra tanti. «Queste riflessioni sono frutto dei pragmatici personal stylist anglosassoni, che a un certo punto si sono accorti che l’armocromia da sola non poteva bastare e hanno ideato dei sistemi di interpretazione dello stile per aiutare le persone a capire gli ingredienti fondamentali di quell’alchimia unica che gli inglesi chiamano signature style, il nostro biglietto da visita», spiega Alessandra Ambrosini, personal stylist a Glasgow.
A livello mondiale John Kitchener, David Kibbe e David Zyla si sono conquistati il mercato grazie a palette su misura e analisi di stile fondate sugli archetipi, sulla scia di quel che diceva Suzanne Caygill nel 1980 nel libro “Color, the Essence of You”. Gli archetipi parlano di noi in termini di essenze caratteriali, ci aiutano a tradurre la nostra personalità in qualcosa di intuibile visivamente. Audrey Hepburn è un archetipo Gamine, irriverente e giocosa. Marylin Monroe è una fusione degli archetipi Romantic e Ingenue, donna di classe, sexy con un pizzico di innocenza. E Jessica Rabbit? Lei vive intrappolata in uno schema che sembra non appartenerle (come tanti): «Non sono cattiva, è che mi disegnano così».