«Le tute sulle passerelle della moda? A me hanno salvato la vita». Se la tendenza delle maggiori maison di includere nelle loro collezioni felpe e sneaker ha scatenato opinioni contrastanti, Flavia Pennetta non ha dubbi nel dichiarare la sua posizione. E d’altronde non stupisce, considerato che la ex tennista iridata – vincitrice di 11 tornei (al singolare), che ha sconfitto sul campo numeri uno mondiali come Venus Williams e Jelena Janković – si trovi a suo agio tra maxi felpe e sneaker. Pur essendo una vera icona glamour dello sport.
Partendo dai completi da tennis: quello che conserva ancora perché le ricorda un momento particolare?
«Ad oggi nel mio armadio, conservo ancora 2 completi di ogni marchio che ho indossato sul camo. Quello a cui sono più legata però è quello di quando ho vinto l’US Open (quando sconfisse la conterranea pugliese Roberta Vinci in una storica finale tutta italiana, ndr) nel 2015: bianco, con dettagli blu e grigi, firmato da Adidas by Stella McCartney».
L’ultima sneaker che ha acquistato?
«Delle Adidas, una versione “speciale” nere con dei fiori, che mio marito (il tennista Fabio Fognini, ndr) aveva comprato per mio figlio a Parigi, e che io ho voluto assolutamente uguali. Ho anche diversi paia di Stan Smith, sempre di Adidas: un modello che amo molto, anche perché poi ho conosciuto, ad un Wimbledon, il signor Stan Smith, tennista entrato nella storia. Alto, slanciato, elegante: un’esperienza bellissima. In effetti, devo ammetterlo, le scarpe da ginnastica in casa nostra sono fin troppe (ride, ndr): se le indossi con un jeans e una giacca, secondo me, rappresentano un look adatto per tutti i giorni, senza essere troppo casual».
La sua felpa preferita da “sfoggiare” non solo in casa?
«Una con il logo del Chelsea, di uno squillante giallo canarino che avevo acquistato ad un Wimbledon di molti anni fa: praticamente ci ho passato l’inverno dentro, ma basta saperla abbinare per poterla indossare anche fuori dalle pareti di casa».
L’accessorio che si è regalata per premiarsi di un risultato?
«Una borsa Chanel, la prima della mia vita, la “classic flap bag”, blu. Indossata con dei jeans con un taglio dritto e delle sneaker, è perfetta».
Il pezzo che ha rivalutato durante il lockdown?
«Ovviamente le tute. Ero già abituata ad usarle, mio marito mi prende in giro chiedendomi quando me ne stancherò, però ora le compro in materiali preziosi: mi piacciono molto quelle di Oysho in cachemire».
Le tute quindi, anche a lavoro?
«Dipende, però ne ho una molto elegante di Emporio Armani blu, con dei lacci in seta, che considero perfetta anche per occasioni meno informali. L’ho vista sul manichino, e ho deciso che doveva essere mia».
Il pezzo perfetto per un appuntamento formale?
«Una giacca di Armani, vestibilità over, un po’ maschile: la abbino ad una t-shirt e dei jeans, e mi sento a mio agio. Ovviamente con scarpe basse, spesso sneaker. Capita molto di rado che decida di optare per il tacco».
Quello che regalerà a sua figlia Farah?
«Una borsa monogram di Louis Vuitton che avevo comprato per premiarmi dopo aver vinto il Roland Garros, e avevo deciso di concedermi il lusso di andare nel loro store a Parigi sugli Champs-Elysées. L’ho usata pochissimo: è praticamente come nuova!».
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