Cene di famiglia, riunioni tra amici e brindisi tra colleghi: l’importante è mettere a proprio agio i nostri invitati seguendo qualche consiglio base sempre utile anche in tempi di pandemia latente.
Detto per inciso: il Covid non ha cambiato le regole. Quello che era ineducato prima, lo è ancora oggi. Ecco le regole da seguire secondo Casba Dalla Zorza, regina del bon ton e conduttrice di Cortesie per gli ospiti.
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IL SALUTO
Quando ci presentiamo a casa di qualcuno, essendo meglio non porgere la mano, sarà sufficiente scambiarsi un sorriso accompagnato da una frase appropriata. «Che bello rivederti», «Buongiorno», «Benvenuti a casa nostra…»: il saluto con il gomito meglio lasciarlo agli adolescenti.
IL GEL IGIENIZZANTE
I padroni di casa metteranno a disposizione degli ospiti un bagno con asciugamani puliti, dedicandone uno per persona, sapone e gel igienizzante (magari contenuto in una bottiglietta di vetro più elegante).
LA MASCHERINA
Chi va in casa d’altri dovrebbe chiedere dove è possibile lavarsi le mani prima di iniziare a toccare gli oggetti di casa. Arriverà con la mascherina e la toglierà sulla porta, mettendola nella propria borsa. Tenerla al polso o al gomito non è appropriato.
LE SCARPE
Togliersi le scarpe ed entrare a piedi nudi o con i calzini è tutto fuorché un gesto di buona educazione. E i padroni di casa non possono chiedere di toglierle. Le scarpe fanno parte dell’abbigliamento, una signora in collant si sentirebbe mortificata. Si deve piuttosto mettere sulla soglia uno zerbino adatto. E limitare alla zona giorno il passaggio degli ospiti.
IL REGALO ALLA PADRONA DI CASA
La pianta e la bottiglia di vino, un buon libro, una candela profumata sono tutti regali opportuni. Non serve igienizzarli, perché nel momento in cui accettiamo l’invito significa che ci fidiamo delle nostre e delle altrui condizioni di salute.
Una volta preparata la nostra bella tavola delle feste è ora di far sedere gli ospiti. Sì ma come? Un aspetto che spesso si sottovaluta è il distanziamento tra i commensali, che non dovrebbero essere posizionati troppo vicini perché altrimenti si rischia di non farli sentire a proprio agio e comodi. Lo spazio che deve essere calcolato tra ciascun ospite è di 60 cm e si misura dal centro dei piatti.
I SEGNAPOSTO
I segnaposto possono essere di volte tipologie: un oggetto posto accanto ai bicchieri, un cartoncino. L’importante è che non si metta al centro del piatto come spesso capita (nella foto, la soluzione che andrebbe evitata). Non è proprio da galateo nemmeno usare il porta tovagliolo come segnaposto, tuttavia non è da condannare del tutto se si fa con gusto: un nastrino, un rametto di rosmarino.
I POSTI A SEDERE
A capotavola si siedono i padroni di casa. Se non c’è distinzione di sesso, poco importa purché ci si sieda a capotavola; alla destra della padrona di casa si siede l’uomo più “importante”: per anzianità, per rango, se è protagonista della serata (ad esempio, il festeggiato), oppure se è una persona nuova; alla destra del padrone di casa si siede la donna più “importante”, secondo le caratteristiche appena indicate tranne che per l’età anagrafica ovvero l’anzianità; alla sinistra della padrona e del padrone di casa, si siedono rispettivamente l’uomo e la donna secondo per “importanza”.
I BAMBINI
Gli ospiti più piccoli possono tranquillamente mangiare in un tavolo separato. Se non è una riunione di famiglia, i bambini saranno più felici in un tavolo a parte, dal quale potranno alzarsi una volta terminato.
Le feste di fine anno non avrebbero la stessa atmosfera senza una coppa di bollicine. Gli spumanti si servono generalmente come aperitivo, all’arrivo degli ospiti, e i bicchieri non si portano in tavola.
BICCHIERI
Il tappo di sughero va fatto saltare dolcemente, senza produrre “il botto”. Il padrone di casa servirà le signore e poi i signori. I partecipanti alzano i bicchieri all’altezza degli occhi evitando di toccarli (sì, si usa, ma non si fa). I discorsi? Vanno bene se brevi.