Se qualcuno chiedesse che cosa è cambiato tra lo stato d’animo depresso che ci ha avvolto e quasi imprigionato nei due anni dì pandemia e lo stato inquieto che si è improvvisamente sostituito al primo, risponderei: la dimensione del tempo. Nei due anni e mezzo dì pandemia, soprattutto durante il primo lockdown, sembrava quasi che il tempo avesse acquisito una dimensione elastica. Non si usciva da casa, e se si usciva era per poche rapide commissioni o una corsetta attorno all’edificio. Si restava per ore…
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