L'Oceano ha una madrina, e da un anno e mezzo a ricoprire questo ruolo, assegnato ufficialmente dall’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), è Caterina Balivo, 42 anni, ex volto di Rai1 da quest’estate alla guida del suo primo “dating show”, "Chi vuole sposare mia mamma?", su TV8.
«La commissione oceanografica dell’Unesco cercava persone disposte a spendersi in prima linea per l’Oceano, e io, che mi sono sempre battuta per difenderlo, ho accettato con entusiasmo. Già dieci anni fa ne parlavo in tv, con i “tutorial verdi e blu” di Detto Fatto». E così, fino al 2030, Balivo sarà il volto di campagne come quella per le “Città Blu”, che sarà lanciata il prossimo 8 giugno per la giornata mondiale dell’Oceano. Obiettivo: la gestione sostenibile al 100% delle acque nazionali. «Ho accettato questo ruolo per i prossimi dieci anni perché non credo negli “eventi”. Gli impegni mi piacciono a lungo termine».
È nata a Napoli: l’amore per il mare viene da là?
«Quando nasci in una città di mare, cresci con la voglia di stare a piedi nudi sulla spiaggia. Ma i miei genitori mi ripetevano sempre che abbiamo una terra meravigliosa e la stiamo rovinando. Un litorale splendido, trattato malissimo. Per fortuna dal 2010 qualcosa è cambiato».
Dice?
«Progetti come quello delle “Città Blu” aiutano a diffondere un senso di rispetto per l’Oceano, anche considerando la ricaduta economica che ha il mare sulle città costiere. Il punto è che i cittadini, quando votano, dovrebbero prendere in considerazione l’anima blu del candidato, il suo programma. E anche noi dovremmo cominciare dalle piccole cose, pulire le spiagge…».
Lei lo fa?
«Da dieci anni, all’Argentario. Andiamo con tutta la famiglia, con i sacconi di plastica. Anche fuori stagione: da aprile in spiaggia ci trovi di tutto. Estintori, ciabatte, microplastiche. Ho una foto di mio marito (l’imprenditore Guido Maria Brera, ndr) e suo figlio grande con la ruota di un tir trovata a riva».
E a casa? Cosa fa per l’ambiente?
«Mamma mi ha insegnato fin da piccola a fare la differenziata. Non compro bottiglie in plastica e uso un filtro per l’acqua. Ultimamente ho imparato a stare attenta alla stagionalità del pesce».
Secondo lei oggi la tv fa abbastanza per l’ambiente?
«No. Ogni programma, come facevo io nel mio piccolo, dovrebbe avere uno spazio dedicato all’ambiente. Anche i telegiornali. Ogni direttore di rete dovrebbe impegnarsi su questo tema. I messaggi passano, se li ripeti tutti i giorni in tv».
Torna con un dating show, come mai?
«Adesso ho voglia di abbracciare progetti diversi, che mi piacciano, senza pensare al “dopo”. Mi piace? Lo faccio. E poi ho una curiosità innata per le persone che decidono di raccontarsi in tv».
Come funzionerà il programma?
«Nella scelta del pretendente sarà centrale il rapporto madre figlio, o figlia (il format: madri single con figli adulti cercano un nuovo fidanzato, ndr). L’idea mi diverte e mi fa riflettere molto. Spero sia così anche per chi lo seguirà da casa».
Ha mai avuto un’avventura in mare?
«Sì, brutta. Quando mio marito uscì in barca insieme al figlio e a mio cognato, e il mare si ingrossò al punto che non riuscivano più a tornare. Rientrarono a casa alle dieci meno un quarto, come tre zombi. Col mare non si scherza».
Una bella?
«Ogni volta che all’Argentario, a settembre, vedo i tonni che saltano fuori dall’acqua. Ogni volta che avvisto un delfino, o guardo le mante che nuotano. Mi commuovo se ci penso. Non c’è bisogno di andare alle Maldive, il Mediterraneo è stupendo».
E l’Oceano, quando l’ha visto la prima volta?
«Da grande, nel 2004, a San Diego. Ci credo che gli americani vanno a cercarsi la vacanza nelle isolette in Grecia: hanno bisogno di ridimensionare quell’orizzonte infinito». <
Creatura del mare per eccellenza, la sirena è simbolo di vanità. Ci si rivede?
«Mi ci ritrovo. Mi piace prendermi cura di me. Noi donne dobbiamo amarci, lo dico spesso anche in tv. A volte le donne più radicali confondono la vanità con l’amore per se stesse. Non è che se ti fai una piega sei vanitosa: ti stai amando».
Rinuncerebbe alla libertà della sirena per un uomo, come nella favola?
«Certo. L’ho fatto».
La sua prima fascia da modella fu proprio Miss Moda Mare: se lo ricorda?
«Credo che mia madre abbia ancora una foto di me con quel costume blu e azzurro. Oggi sono tre taglie in più. Ma non mi interessa conservare in eterno la stessa misura: voglio essere una bella quarantenne, voglio essere una bella cinquantenne e a cinquanta non voglio dimostrarne quaranta».
Quel concorso le portò fortuna?
«Mi fece accedere alla tappa regionale. Miss Campania accedeva direttamente a Miss Italia, mentre Miss Moda Mare doveva battersi contro altre 300 ragazze. Mai vinto il primo posto, io. Mai avuto questa gioia. Ho una bellissima vita, per carità. Ma ogni volta che devo fare una cosa è una fatica. Mi tocca schiattare fino alla fine, sempre».
Eppure, secondo l’imprenditrice Elisabetta Franchi, avrebbe l’età giusta per primeggiare: 42 anni. E ha già figli.
«Guardate che oggi anche le over 40 fanno figli. Meglio puntare alle over 50, allora. Ma non è vero nemmeno quello, come ci insegna Carmen Russo (madre a 52, ndr). A parte gli scherzi, va detta una cosa: se c’è qualcuno che ti apre il vaso di Pandora, meglio approfittarne».
Che intende?
«Approfittiamo dell’indignazione suscitata. L’anno scorso feci una copertina e dissi: cosa scriviamo a fare che vogliamo una Presidente della Repubblica donna, quando in Italia una neo-mamma torna al lavoro e non sa a chi lasciare il figlio, perché se paga una babysitter finisce che ci va in pari? Va bene indignarsi, sono tutti bravi a fare tweet, ma cerchiamo di essere concreti. Battiamoci per servizi migliori, più che sputare su una donna che l’ha detta male. Ma ha pur sempre detto qualcosa che succede per davvero».
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