Se diciamo “stile francese” ci viene subito in mente lei, Inès de la Fressange, musa di Karl Lagerfeld, papessa del buongusto parigino.
Londra è la libertà di osare dell’indimenticabile Kate Moss, mentre New York sgambetta sul tacco 12 di Carrie Bradshaw e delle sue invidiatissime Manolo Blahnik. Stereotipi? Forse. Ma di certo tutto il mondo non è paese. Non nella moda almeno, dove ogni città ha il suo stile e ci tiene a mostrarlo. Soprattutto nel guardaroba. Anche l’Italia del fashion infatti sembra essere divisa in due, e non c’entra la questione meridionale. Nord e Sud hanno modi diversi di interpretare le tendenze, complici anche fattori geografici e culturali. C’è la milanese – quella doc – vista nell’immaginario collettivo come la classica “sciuretta”: veste mille sfumature di cammello e indossa ballerine e mocassini come nessuna mai. E la romana, che porta la gioia di vivere in uno dei luoghi più belli del mondo anche nei suoi look: adora mischiare (non borse e scarpe, però, che sono sempre firmate) ed è solitamente più colorata, ondulata e – rigorosamente – taccata. E in questa geografia di tendenze si inserisce il gusto di altrettante città: l’eleganza raffinata di Venezia che trasferisce le sue tradizioni nei “grand foulard”, oggetto del desiderio delle signore veneziane. E la voglia di mostrarsi di Lecce dove le dame della città del barocco adorano indossare monili e gioielli.
Moda a Roma, quando il blazer è un sogno di cachemire
Città che vai, stile che trovi, dunque. Anche se la moda quest’inverno – e questo è un sentimento nazionalista – parla di una voglia di cambiamento che coinvolge tutti, reduci dal lockdown imposto dal Covid anche nello stile. Divisi tra il desiderio di uscire e il focolare, il nero è bandito. Per le strade di Trieste o di Catania ci si vestirà colorati: cammello, marrone, blu denim, lilla e vinaccia. Nel Nord (viste anche le temperature) sarà il tempo di maxi cappotti e pellicce (rigorosamente faux). E della lana in tutte le sue varianti: abiti in maglia, maxi pull colorati, outfit effetto patchwork. Autunno è sinonimo di blazer, specie a Roma dove la giacca (di tutti i gusti) è un passepartout irrinunciabile. E se nel sud Italia trovano spazio gli abiti più sfarzosi, a Milano si punta su look meno eccentrici: tailleur, smoking, pantaloni con la staffa. Le borse? Che sia al braccio di una pugliese o di una torinese, quest’anno è il momento delle maxi bag: puffy, grandi e con pelli intrecciate (vedi Bottega Veneta). Come lo scorso inverno, ai piedi tornano gli stivali chunky: lisci o stringati in stile militare, richiamano gli scarponi da montagna. Chunky anche i mocassini, l’importante è che mantengano un aplomb da college british, come insegna Prada. E quelli – di sicuro – saranno la divisa lombarda.