Nell'armadio di Beatrice Arnera: «Jeans e sneaker per mostrare la vera me»

Si definisce una maschiaccia, sportiva, appartenente alla casa del Corvonero di Hogwarts, Beatrice Arnera, attrice e cantante nata ad Alessandria nel 1995. Figlia della cantante lirica Silvia Gavarotti, Beatrice trascorre i primi anni di vita accompagnandola in tournée nei teatri d'Italia e d'Europa. Si trasferisce a Roma all’età di diciassette anni e comincia a lavorare nel mondo dello spettacolo prendendo parte a diversi progetti televisivi e cinematografici, tra cui Il commissario Montalbano, Addio fottuti musi verdi, Non c'è campo e Puoi baciare lo sposo. La ricordiamo soprattutto per il suo ruolo da protagonista, in Romolo + Giuly: La guerra mondiale italiana, parodia della nota tragedia shakespeariana che narra la lotta di classe tra Roma Nord e Roma Sud, e che coinvolge l'Italia intera. A teatro il suo Pronto, Freud? è stato un successo, e dal 1 gennaio la vedremo al cinema nel ruolo di mamma in Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi
Che rapporto ha con la moda
«Una relazione complicata. Un po’ perché ho sempre avuto la fortuna che qualcuno mi vestisse e non mi sono mai dovuta occupare di come vestirmi e poi perché nella vita di tutti i giorni opto per la comodità, che decisamente è poco glamour». 
Si è mai regalata momenti di shopping sfrenato? 
«Decisamente sì, ma non compro vestiti. Acquisto Lego, videogiochi e gadget di Harry Potter e del Signore degli Anelli». 
Per cosa farebbe follie? 
«Per avere una divisa originale di Corvonero di Hogwarts». 
Come ama vestire fuori dai set
«Visto che il lavoro mi obbliga ad interpretare dei personaggi, nel quotidiano torno alla tela bianca, al neutro, con abiti comodi». 
È una fan sfegatata di Harry Potter: ha accessori a tema che usa nel quotidiano? 
«Appartengo alla casa di Corvonero, ho il maglioncino in cashmere, la sciarpa, altri piccoli accessori che mi porto sempre dietro». 
Ha una parte del corpo che le piace valorizzare? 
«Ho scoperto facendo l’attrice che mi piacciono le mie gambe e che un bel vestito corto con i tacchi le valorizzano. Mi piace anche il mio décolleté, anche se non ho un seno prosperoso. Ho capito con il tempo che questo mi consente di poter indossare scollature audaci senza risultare volgare». 
Da quando è diventata mamma come è cambiato il suo stile? 
«Ho scoperto che i pantaloni premaman sono i più comodi della storia perché sono aderenti sulle gambe ma non sulla pancia, quindi ci si può lasciar andare con il mangiare». 
Sul palco cosa le piace indossare? 
«Mi muovo sempre molto a teatro, quindi pantaloni e t-shirt neri con le sneakers. Voglio far uscire quella che sono, senza dover sembrare altro perché nel mio spettacolo interpreto me stessa che sono così: minimal, semplice, comoda». 
Di quale indumento non può fare a meno? 
«I pantaloni cargo. Sono pieni di tasche e mi consentono di portare con me tutto quello di cui ho bisogno. Se non li avessero inventati credo che l'avrei fatto io».
Una celebrità cui guarda per lo stile? 
«Ironicamente direi Adam Sandler, mi rivedo molto nel suo modo di vestire nel quotidiano e agli eventi. Più seria dico che mi piace molto come affronta e indossa gli abiti Jennifer Lawrence». 
C'è un abito nel suo guardaroba che usa nelle giornate no? 
«È il pigiamone di Harry Potter, rigorosamente felpato». 
I suoi must del passato? 
«Ho avuto il mio periodo emo, quando io e la mia migliore amica Carlotta amavamo vestirci di nero, con le cravatte. Era il nostro modo di esprimerci».
Un capo a cui è legata? 
«Un cappotto di mia nonna grigio, di quelli chenon si trovano più. Lo tengo nell'armadio, non lo uso per non sciuparlo». 
Ha mai preso in prestito un indumento dall'armadio di qualcun altro? 
«Con mia sorella da sempre ci scambiamo gli abiti. Adesso ‘rubo’ le felpone di Andrea, il mio compagno».

 

 

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